DAOs: PROBLEMI DI CENTRALIZZAZIONE
La delegazione del potere di voto
L’evoluzione dei sistemi di voto all’interno delle DAO (Decentralized Autonomous Organizations) e lo sviluppo di strumenti esterni per gestire le proposte in modo trasparente ed efficace, hanno permesso di delegare il voto a terze parti, come colleghi, amici o familiari, o, addirittura, enti istituzionali, i quali votano nell’interesse del “delegante” a fronte di una ricompensa.
Le istituzioni che oggi si occupano di tale mestiere, nacquero inizialmente all’interno delle università, luogo in cui alle Blockchain student associations veniva delegato il potere di voto da parte di investitori privati o Venture Capitalists, trasformandosi successivamente in veri e propri business.
Le ricompense, automatizzate usualmente dagli smart contracts, possono avere diverse forme, e nonostante siano ammesse valute fiat, spesso tali pagamenti prendono la forma della criptovaluta facente parte del protocollo in cui è delegato il voto; questo strumento è stato ideato brillantemente per gli investitori, in quanto privi di tempo e risorse per analizzare il grande numero di proposte fatto sulle DAO ogni giorno.
Analogamente, il medesimo problema era già presente ancora prima della nascita delle DAO, all’interno delle aziende tradizionali, in cui azionisti di minoranza si astenevano dalle votazioni per l'eccessivo utilizzo di risorse rispetto al capitale investito.
Nelle DAO, diversamente, tutti i token-holders hanno diritto al voto. Resta, però, un ulteriore problema.
Il dilemma principale-agente e il caso di Maker DAO
Un primo ostacolo, si crea quando un individuo o organizzazione accumula un eccessivo potere di voto all’interno di una DAO, poiché delegato da un grande numero di azionisti di minoranza o pochi di maggioranza.
Molto spesso, a coloro che si dimostrano più attivi nella governance di una DAO, viene riconosciuta la priorità; d’altro canto, la decentralizzazione della DAO serve soprattutto per garantire la rappresentazione di tutte le parti.
Infatti, un ulteriore problema, nasce quando i token-holders, disinteressati alla governance della DAO, votano nel proprio interesse, ostacolando la rappresentazione di tutte le parti.
Questo problema si è creato recentemente all’interno della governance di MakerDAO, con la proposta del 24 ottobre “Endgame Prelaunch MIP Set” presentata dal fondatore della DAO Rune Christensen. La proposta radicale mira a cambiare sostanzialmente il funzionamento di MakerDAO, tramite la sua suddivisione in varie MetaDAO più piccole con piena libertà di investimento. L’obbiettivo è quello di indirizzare la decentralizzazione, l’efficienza, e la censura, deteriorate con l’ingrandimento della DAO che oggi possiede più di $8 Miliardi di risorse.
Una posizione è stata presa dalla Blockchain Society della London Business School, che, dopo aver votato contro il progetto, ha spiegato che la suddivisione della DAO avrebbe causato ripercussioni negative sulla volatilità della DAI (la criptovaluta di MakerDAO) suggerendo altri metodi per migliorare l’efficienza dell’organizzazione.
Oltre alla controversia della proposta, ancora più criticato è stato il modo con cui questa è stata approvata. In particolare, la proposta è passata con l’80% dei voti a favore, ma il 74% proveniva da delegati che rappresentavano il fondatore, nonché colui che ha presentato la proposta Endgame !
Tutto questo, riflette certamente un problema per la decentralizzazione e per la democrazia che le organizzazioni “decentralizzate” sperano di garantire.
La soluzione? Il nostro algoritmo di valutazione delle DAO
L’algoritmo che First Personal Coin ha sviluppato, valuta le DAO su 3 maggiori aree: Governance, Treasury, Community.
L’area della Governance, include metriche che considerano il metodo con il quale si sviluppa il processo di proposta, di voto, e i fattori sulla rispettiva partecipazione. Infatti, uno degli elementi sulla quale valutiamo le DAO, è la presenza di coalizioni da token-holders o delegati di maggioranza, che possono influenzare il voto in maniera eccessivamente decisiva.
Il nostro algoritmo, politicamente neutrale, mira ad assicurarsi la protezione degli interessi di tutti gli investitori e alla ottimizzazione del funzionamento della DAO. Più semplicemente, lo strumento che offriamo serve, in primo luogo, per indirizzare gli investitori verso le DAOs dove i loro interessi verranno al meglio protetti, e in secondo luogo, per disincentivare i fondatori a riservarsi eccessivo potere sull’evoluzione della stessa.
Nel caso di MakerDAO, dopo numerosi aspetti positivi che posizionano la DAO ad un buon livello, il modo in cui la votazione dell’Endgame è accaduta ci porta a declassare MakerDAO su questo fronte. Il nostro giudizio, neutrale sul contenuto della proposta, è che il fondatore Rune Christensen abbia sfruttato la sua influenza per garantire l’approvazione di una proposta presentata da lui stesso, senza rispettare l'opinione della comunità.
Questi episodi vanno contro lo scopo delle DAOs, e la concentrazione di potere eccessivo nelle mani di un singolo non è da lasciare inosservata.