Salta al contenuto principale
token. -

Cosa sono i non fungible token di cui tutti parlano?

NFT "Non Fungible Token", tra gli ultimi nati della famiglia crypto- asset.

I critici potrebbero dire che a partire dal Bitcoin la grande innovazione delle valute cripto è di essere un bene digitale non replicabile. Ma occorre essere precisi e dire che non replicabile non vuol dire non fungibile. Infatti ogni biglietto da 50 euro, come ogni Bitcoin, è unico (in forza di un numero di serie o di una stringa alfanumerica) ma quando paghiamo, tutti controllano che sia una banconota da 50 euro non il numero di serie. Ovvero le banconote da 50 euro sono fungibili. E lo stesso nel mondo decentralizzato quando devo pagare, versare o depositare,  viene verificato il corretto ammontare di token, non quello specifico token.

Nel mondo dei nativi americani, i cavalli erano ritenuti moneta. Un cavallo di razza che ha vinto un Gran Prix è unico e non fungibile, e quindi non vale un cavallo ma vale per essere il cavallo che ha primeggiato. Allo stesso modo, tra gli utility token ve ne sono alcuni la cui particolarità può diventare unicità.

 

Ad oggi non esiste una definizione univoca, nè tanto meno codificata; rientrano nella categoria degli utility token, sono risorse virtuali uniche (non fungibili) create generalmente per rappresentare asset in formato digitale (opere  d’arte digitali, oggetti collezionabili su blockchain, proprietà nel mondo virtuale) o per certificare proprietà fisiche reali su determinati beni (auto, opere d’arte, immobili…), creati e scambiabili, tramite piattaforme dedicate, su blockchain (prin cipalmente Ethereum, Binance, SmartChain, Flow, EOS, Tron). In altre parole, garantisce originalità, proprietà, autenticità e provenienza di un oggetto digitale e/o un diritto inerente un bene fisico, di cui può, in ogni caso, garantire la titolarità  e il diritto di proprietà.

 

certificato token

 

Quali sono le caratteristiche di un Non Fungible Token?

  • Unicità: non esiste una copia uguale. L’NFT offre un altro strumento di protezione che si affianca ai DRM usati per contrastare la pirateria online, rendendo impossibile replicare infinite volte il medesimo contenuto (caratteristica tipica dei beni digitali).
  • Autenticità: permette di stabilire la provenienza di un determinato oggetto digitale, rispondendo a: chi possiede, chi ha posseduto, chi ha creato l’NFT, quali diritti e chi può esercitare, e quale, fra le copie, è l’originale. Ciò è possibile grazie a un registro su blockchain che codifica la provenienza e uno smart contract, che definisce le condizioni del trasferimento.
  • Immutabilità: i dati su blockchain così come lo smart contract sono immodificabili.
  • Interoperabilità: può funzionare con diversi portafogli e scambi, e può essere venduto in un mercato secondario.
  • Trasparenza : ogni volta che un NFT viene scambiato, che sia al primo conio o sul mercato secondario, il nuovo proprietario e il prezzo pagato vengono registrati in modo indelebile sulla blockchain, disponibile per chiunque possa vedere e verificare.

 

Cosa vuol dire token?

Vuol dire gettone, hanno avuto così tanto successo che oggi l’enciclopedia britannica non contiene più il significato di token come gettone, ma come “rappresentazione digitale di un bene o servizio fisico”. Si veda il link https://www.britannica.com/topic/non-fungible-token

 

Cos’è tecnicamente un NFT e come nasce?

Il software che provvede a generare i token segue determinate regole, deve contenere alcuni elementi ed è riconducibile all’ampia famiglia degli smart contract che definiscono tipo e natura degli stessi token. Questo significa che tra tutte le funzioni che hanno gli smart contract (connessione dei dati meteorologici a polizze assicurative, quelle del voto, o al rilascio di certificazioni…) ve ne sono alcuni la cui funzione è proprio quella di generare token.

Più semplicemente, un contratto di token è un tipo speciale di smart contract emesso con poche righe di codice, che definisce un pacchetto di diritti condizionali assegnati al detentore del token.

Ad oggi, esistono molti protocolli e piattaforme che consentono di scrivere   smart contract e quindi di generare token. Il più diffuso è certamente Ethereum, con il protocollo ERC-20.

Tecnicamente, un NFT è un insieme di metadati che include un hash, ossia un codice identificativo univoco del bene digitale cui si riferisce. Come già precisato, può essere scambiato per mezzo di smart contract che ne definisce le condizioni.

 

Software

 

Dove e come viene registrato l'NFT?

Gli NFT di solito non immagazzinano il bene digitale stesso sulla blockchain (perché costerebbe migliaia/milioni di dollari) ma invece contengono un URL che punta ai metadati del bene digitale, di solito immagazzinati su file storage distribuiti come IPFS si veda il link https://ipfs.tech/#why o Arweave. La blockchain registra solo i paramentri chiave: il nome dell’autore, il titolo dell’opera, il token identificativo, l’indirizzo del wallet e dello smart contract relativo all’NFT, la dicitura “non-fungible-token” (jpg) alcune info sull’immagine come il peso, e la frase “Minted on 10 January 2022. This work is unique”. Una quantità di dati minore rispetto ai MB dell’opera digitale. in questo modo solo la persona proprietaria che ha la chiave privata è custode di quel token, ma bisogna anche considerare che queste opere rimangono a disposizione di tutti gli utenti del web, senza però poter essere utilizzate o sfruttate.

 

                              mp4filefile.file

 

 

Quando acquistiamo il file, non acquistiamo l’immagine, ma i suoi diritti di proprietà o il suo certificato; l’NFT rimane un file, (si riportano in foto alcuni esempi) e dunque rimane copiabile e fruibile da chiunque. Da qui, la necessità di associarlo a un codice alfanumerico, che viene reso unico, essendo inscritto su blockchain; il codice permetterà di dare un valore al file e quindi di commerciarlo.