Qual è la missione di Optimism?
Una famosa pubblicità diceva “l’ottimismo è il profumo della vita”, Optimism collective potrebbe essere nel futuro una delle più significative realtà dell’ecosistema Ethereum.
Ma di cosa stiamo parlando?
Optimism è sia un progetto tecnologico, con un asset digitale che permette all’ ecosistema di funzionare, ed anche un nuovo modello organizzativo (è infatti una DAO) ma soprattutto ha un’ ambiziosa filosofia alle spalle.
Partiamo dal progetto tecnologico
Optimism si definisce come una blockchain veloce, stabile, scalabile e compatibile con Ethereum; in grado di semplificare e velocizzare le transazioni, tanto che si stima che abbia permesso di ottimizzare i costi per l’ utilizzo della rete Ethereum per un controvalore (da loro stessi dichiarato ma non contestato) per oltre 3 miliardi di dollari.
Con il supporto di uno dei giganti storici del mercato COINBASE, la Foundation ha lanciato un proprio framework e un progetto di blockchain interoperabile Superchain permettendo lo sviluppo di ulteriori blockchain cd. L2.
Livello 2 è una rete o un canale che si trova sopra una rete di livello 1 (L1) come Bitcoin o Ethereum. Le L2 sono progettate per aumentare la velocità e ridurre i costi di esecuzione delle transazioni su una blockchain.
Nell’ecosistema Optimism ci sono poi svariate Dapp che possono essere consultate a questo link a testimonianza di una community attenta e partecipe.
Tuttavia, va detto che, nonostante sia tra i primi cento token del mercato, il suddetto non attirerebbe così tanta attenzione se non avesse dichiarato e dimostrato una particolare cura per la propria filosofia, ispirata a principi di trasparenza nel processo decisionale, al coinvolgimento di tutti i partecipati, sia informandoli ed educandoli per rafforzare la community, ma anche ascoltandoli e coinvolgendoli nelle decisioni.
Una community forte ma anche un’apertura ad organizzazioni e tecnologie sempre migliori.
Tutto questo sintetizzato in dieci comandamenti Click here
Cos'è il Finanziamento retroattivo o Retroactive public goods funding ?
Ma la ciliegina sulla torta ed anche un’ambizione differenziante di questo progetto si chiama “Retroactive public goods funding”.
Il progetto ha origine dalla constatazione che un ecosistema aperto e disponibile (essenzialmente un software, nel nostro caso) non solo aiuta la comunità, ma anche gli operatori economici del sistema, per cui si ritiene giustificato un premio per i contributi apportati.
Fin dall’inizio, nel White Paper il 20% della fornitura di token è stato riservato al sostegno di progetti pubblici, sia in relazione agli strumenti e alle infrastrutture, che alla formazione riguardante la blockchain OP; successivamente, i premi sono stati legati al controvalore economico dell'ecosistema.
La prima distribuzione o Retroactive Public Goods Funding (Retro PGF) è avvenuta nel 2021; sono stati finanziati 58 progetti, mentre la seconda è in corso e non si sanno ancora gli esiti definitivi, ma già si sa che 195 progetti sono stati accettati.
Il meccanismo di scelta coinvolge i cittadini digitali dell’ecosistema e prevede pubbliche e predeterminate regole di governance.
Un uso ampio interessante di tecnologia, modelli di business, strategie di coinvolgimento e di miglioramento dell’ ecosistema … ma funzionerebbe solo nel web 3.0?
Probabilmente no.
Pensate ai parcheggi a pagamento in una grande città dove il 20% del ricavato sia destinato a progetti sociali decisi dagli abitanti del quartiere dove si trova il parcheggio, tutto trasparente, tutto verificabile e tutto automatico, quasi a dire che la tecnologia fa rima con utopia.